LA VILLA DI POGGIO GHERARDO
Una storia d’amore vera e bella come una favola, un tempo luogo dove Giovanni Boccaccio e i novellanti scrissero parte del Decamerone; dal 1954 e ininterrottamente fino a oggi, luogo di accoglienza, di proprietà della Congregazione dei Padri Rogazionisti.
Anticamente era chiamato Palagio di Coverciano e comprendeva una torre che fu dei Mancini, famiglia della Parte Guelfa. Dopo la Battaglia di Montaperti del 1260 la famiglia fuggì da Firenze la torre venne presa dai Malagotti. Nel 1331 l'acquistarono i Baroncelli, che pochi anni dopo furono coinvolti nel fallimento del banco degli Acciaiuoli. Fu così che Poggio Gherardo fu acquistato dagli Albizzi, ai quali seguirono i Magalotti e gli Zati, finché nel 1433 giunse nelle mani dei Gherardi che lo tennero per più di quattro secoli, fino al 1888. Furono loro a dare il nome all'intera collina.
In quell'anno fu acquistato da Henry James Ross e sua moglie Janet, che rimisero in evidenza la torre, recuperando la posizione dominante del complesso. Tutta la villa fu coronata da merli, in ossequio al gothic revival allora dominante e a quell'epoca i due coniugi animarono la vita culturale del luogo ospitando eminenti personalità, come George Meredith, Edward Hutton e Mark Twain.
FOTO N.1
Fotografia di Janet Ross in un ritratto di Carlo Orsi, 1870 circa
(Collezione Waterfield)
Janet Ross (1842-1927), nota scrittrice e membro attivo della comunità inglese, fece della tenuta di Poggio Gherardo un vero e proprio centro culturale, e ciò, oltre ad emergere dall’enorme materiale di archivio della Collezione Waterfield (custodito presso la sede dell'Istituto Britannicodi Firenze), dai diari, dalle lettere e dall’autobiografia della vita fiorentina della scrittrice (The Fourth Generation -Londra 1912), è descritto mirabilmente nel libro scritto da Kinta Beevor (A Tuscan Childhood, Londra 1993), figlia di Lina Waterfield che visse dal 1889 a Poggio Gherardo sotto la tutela dalla zia paterna.
FOTO N.2
Fotografia di Lina Waterfield, a sinistra, e Madge Symonds a Poggio Gherardo, 1895 circa
(Collezione Waterfield)
All'inizio della seconda guerra mondiale la fiorente comunità anglosassone fiorentina si spopolò e anche i Ross tornarono in Inghilterra. Il Poggio Gherardo fu allora occupato dai soldati tedeschi e poi dalle forze alleate.
Dal 1954 a oggi è sede dell'Istituto Antoniano Maschile dei Padri Rogazionisti, e della Comunità Educativa a dimensione familiare, che da maggio 2020 è gestita dalla Fondazione Antoniana Rogazionista.